La gastrite è un disturbo che colpisce in media un milione di italiani l’anno.
Si tratta di una condizione spesso patologica causata da diversi fattori, alcuni di natura endogena, altri derivanti da condizioni esterne.
Si parla di gastrite nel caso in cui si presenti un’infiammazione alla mucosa gastrica, ovvero nelle pareti dello stomaco, che si manifesta attraverso sintomi dolorosi quale bruciore, nausea, crampi e gonfiore.
Alla base del disturbo possono esserci degli scompensi alimentari, l’abuso di sostanze nocive per lo stomaco come alcool e fumo oppure forti condizioni di stress, nervosismo ed eventi traumatici che provocano tensione.
A seconda che si tratti di un’infiammazione lieve o più intensa, il primo modo per intervenire ed evitare di peggiorare la condizione è attraverso un regime alimentare controllato, in cui è opportuno ridurre o eliminare determinati alimenti considerati irritanti per la mucosa.
Vediamo allora cosa mangiare e cosa evitare nella dieta in caso di gastrite.
Gastrite e dieta: alimenti consigliati
Un'alimentazione consigliata in caso di gastrite prevede l’assunzione di cibi leggeri, facili da digerire e che limitano la produzione di succhi gastrici corrosivi per la mucosa.
Sono consigliati quindi alimenti dal basso contenuto di grassi, come carni bianche, pesce e formaggi magri.
Sì ai carboidrati complessi come riso, pasta e pane ma meglio se integrali, che apportano un maggiore quantitativo di fibre, ben cotti e accompagnati da condimenti semplici.
Frutta e verdura sono importantissime in caso di gastrite perché ricche di fibre, nutrienti, sali minerali e vitamine necessari per il benessere dell’organismo. Attenzione però a consumare solo quelle più semplici da digerire, quindi non acide o irritanti.
Ok a mele, pere, banane, pesche, kiwi e melone, mentre come verdure vanno bene tutte quelle a foglia verde e le crucifere, meglio se bollite.
Latte e yogurt possono essere consumati in quantità limitate. Meglio preferire il latte scremato o vegetale e scegliere yogurt con probiotici per rinforzare le difese immunitarie.
Per aiutare l’intestino a mantenersi idratato e lavorare meglio, infine, è necessario consumare almeno due litri di acqua al giorno, a piccoli sorsi e lontano dai pasti.
Cosa non mangiare in caso di gastrite
Nella catena alimentare vi sono alcuni alimenti ben noti per la loro acidità e pesantezza, ovvero lo stomaco per digerirli è costretto a incrementare la produzione di succhi gastrici acidi al fine di scomporre tutte le molecole.
In caso di gastrite questi alimenti vanno assolutamente evitati per non peggiorare l’infiammazione.
Stiamo parlando di tutti quei cibi che contengono caffeina e teina, quindi caffè, tè, cioccolato e coca cola, bevande gassate e alcool che sono molto irritanti per lo stomaco.
Stesso discorso per frutta e verdura come limoni, arance, mandarini, pompelmi, frutta secca ed essiccata (ricchissima di zuccheri e solfiti) e ancora pomodori, peperoni, cipolle e aglio. Anche le spezie come peperoncino e pepe nero dovrebbero essere momentaneamente accantonati.
È opportuno evitare o quantomeno limitare al minimo il consumo di carni e pesci grassi, più difficili da digerire, come hamburger, bistecca e salmone, e rinunciare almeno per un po’ a dolci, merendine confezionate e prodotti da forno.
Infine, in questa fase bisognerebbe dire di no a tutti i cibi grassi e ricchi di sale, come i salumi e gli insaccati, le conserve sott’olio e sott'aceto, i formaggi grassi, burro e strutto.
Il metodo di cottura degli alimenti è determinante per la risoluzione del problema. In caso di gastrite le fritture dovrebbero essere completamente bandite, mentre bisogna preferire le cotture a vapore, al forno senza olio o alla piastra.
Altri consigli utili per combattere la gastrite
Dal momento che questo disturbo può essere provocato da diversi fattori, talvolta in concomitanza, può essere utile seguire alcuni consigli per ridurre l’infiammazione.
Prima di tutto, è necessario allontanare le fonti di stress che possono avere ripercussioni sullo stomaco. Quest’ultimo è infatti considerato un secondo cervello e in determinate condizioni manifesta il disagio attraverso l’irritazione.
Quando ci si siede a tavola bisogna consumare il pasto lentamente, masticando bene e prendendosi il tempo necessario per attivare una digestione serena.
È opportuno evitare i pasti abbondanti, soprattutto la sera. Può essere utile allora ridurre le porzioni dei pasti principali e compensare con gli spuntini a base di frutta. Al contrario, è meglio evitare di digiunare troppo a lungo.
Infine, un po’ di movimento aiuta la digestione. In questo senso, anche 10-20 minuti di passeggiata dopo pranzo possono bastare per sentirsi meglio.
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