Resistenza insulinica
- iannacconesitoweb
- 5 ott
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La resistenza insulinica è una condizione in cui le cellule del corpo non rispondono adeguatamente all'insulina, l'ormone che regola i livelli di glucosio nel sangue. Questo porta il pancreas a produrre più insulina per compensare, creando un circolo vizioso che può aumentare il rischio di diabete di tipo 2.
Cause della resistenza insulinica
Le principali cause includono:
Eccesso di zuccheri e carboidrati raffinati nella dieta, che porta a una produzione eccessiva di insulina. I carboidrati raffinati hanno un alto indice glicemico e causano un rapido aumento dei livelli di zucchero nel sangue dopo il loro consumo e a una sensazione di fame poco dopo il pasto. L’eccesso di calorie, unito all’alto contenuto di zuccheri aggiunti, può portare all’aumento di peso e all’accumulo di grasso corporeo, specialmente in assenza di adeguata attività fisica.
Obesità e accumulo di grasso viscerale, che interferisce con la funzione dell'insulina.
Sedentarietà, poiché l'attività fisica migliora la sensibilità all'insulina.
Fattori genetici, ossia alcuni individui possono ereditare varianti genetiche che influenzano il metabolismo del glucosio e la sensibilità all'insulina. Sebbene la genetica possa predisporre alla condizione, lo stile di vita gioca un ruolo cruciale. Fattori come dieta, attività fisica e stress possono influenzare l'espressione genetica e la progressione della resistenza insulinica
Stress cronico e squilibri ormonali influenzano la regolazione del glucosio. Livelli elevati di cortisolo (l’ormone dello stress) possono influenzare negativamente la sensibilità all’insulina. La diagnosi della resistenza insulinica non si basa su un singolo test, ma piuttosto su una combinazione di esami clinici e anamnesi . Alcuni degli approcci più comuni includono:
Esami del sangue:
Glicemia a digiuno: livelli di glucosio superiori a 100 mg/dL possono indicare insulino-resistenza.
Insulinemia a digiuno: valori elevati di insulina possono suggerire una ridotta sensibilità delle cellule.
Emoglobina glicata (HbA1c): misura la glicemia media negli ultimi 2-3 mesi; valori superiori a 5.7% possono indicare rischio metabolico.
Test di tolleranza al glucosio orale (OGTT): si assume una soluzione di glucosio e si misurano i livelli di zucchero nel sangue dopo due ore.
Indice HOMA-IR: un calcolo basato su glicemia e insulinemia per valutare la resistenza insulinica.
Segni clinici:
Acanthosis nigricans: macchie scure e ispessite sulla pelle, spesso su collo, ascelle o gomiti.
Accumulo di grasso viscerale: una circonferenza addominale elevata può essere un segnale di insulino-resistenza.
Sindrome dell'ovaio policistico (PCOS): spesso associata a problemi metabolici.
Approccio pratico:
Se si sospetta resistenza insulinica, una combinazione di test e un’analisi dello stile di vita possono fornire indicazioni preziose. La prevenzione e la gestione si basano principalmente su dieta, attività fisica e strategie per migliorare la sensibilità insulinica. Alimentazione consigliata per migliorare la sensibilità insulinica:
Carboidrati complessi e a basso indice glicemico:I carboidrati a basso indice glicemico aiutano a mantenere stabile la glicemia e riducono i picchi di insulina. Alcuni esempi:
Cereali integrali: avena, farro, quinoa, riso integrale e grano saraceno. Ricchi di fibra, aiutano a rallentare l’assorbimento degli zuccheri.
Legumi: lenticchie, ceci, fagioli, piselli. Contengono fibre e proteine vegetali, migliorando la risposta insulinica.
Verdure non amidacee: broccoli, zucchine, spinaci, cavolfiore. Hanno un impatto minimo sulla glicemia e sono ricche di antiossidanti.
Fonti di proteine magre: le proteine aiutano a stabilizzare i livelli di zucchero nel sangue e contribuiscono al mantenimento della massa muscolare. Alcune ottime fonti:
Pesce: salmone, sgombro e trota sono ricchi di acidi grassi omega-3, che favoriscono il metabolismo del glucosio.
Carne bianca: pollo e tacchino sono più magri e meno infiammatori rispetto alle carni rosse.
Uova: contengono proteine di alta qualità e grassi sani, fondamentali per l’equilibrio metabolico.
Tofu: un’ottima alternativa vegetale, povera di carboidrati e ricca di proteine.
Grassi sani: i grassi sani sono fondamentali per la regolazione ormonale e la sensibilità insulinica:
Olio extravergine d'oliva: riduce l’infiammazione e migliora il metabolismo.
Avocado: ricco di grassi monoinsaturi che favoriscono la salute metabolica.
Frutta secca e semi: mandorle, noci, semi di lino e chia forniscono fibre e acidi grassi essenziali.
Fibra: la fibra rallenta la digestione dei carboidrati, stabilizzando la glicemia:
Verdure: cavolo, carciofi, asparagi, peperoni. Apportano fibre e micronutrienti essenziali.
Legumi: oltre alle proteine, contengono fibre solubili che migliorano la sensibilità insulinica.
Frutta: mele, pere, frutti di bosco. Meglio consumarle intere piuttosto che in succo
Antiossidanti: gli antiossidanti riducono lo stress ossidativo, che influisce negativamente sulla sensibilità insulinica:
Frutti di bosco: mirtilli, more, lamponi contengono polifenoli benefici.
Tè verde: ricco di catechine, ha effetti protettivi sulla glicemia.
Spezie come curcuma e cannella: la curcuma ha proprietà antinfiammatorie, la cannella migliora la sensibilità insulinica.
Evitare zuccheri raffinati e alimenti trasformati:

Bevande zuccherate: bibite, succhi industriali e energy drink.
Dolci industriali: merendine confezionate, biscotti e torte con zuccheri aggiunti.
Fast food e cibi ultraprocessati: spesso contengono grassi trans e additivi dannosi.
Integrare queste abitudini alimentari con attività fisica regolare e un buon sonno può fare una grande differenza nella gestione della resistenza insulinica!




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