Diversi studi epidemiologici hanno dimostrato che oltre il 30 per cento dei tumori ha una concausa legata all'alimentazione e che un consumo di cibi sani fin dalla più giovane età si accompagna a una più bassa incidenza di tumori. Questo dato è stato confermato anche da un grande studio epidemiologico europeo, lo studio EPIC. L'elemento determinante, secondo lo studio EPIC, è l'elevato consumo di vegetali fin dalla più tenera infanzia, a fronte di un apporto contenuto di proteine di origine animale. Per quanto riguarda le ragazze, è noto che la pubertà precoce è relazionata con un rischio maggiore di sviluppare il cancro del seno, poiché questo è legato al tempo di esposizione agli estrogeni, gli ormoni sessuali femminili. Diversi studi dimostrano che una dieta ricca di grassi, specie di origine animale, e povera di fibre tende ad accelerare la pubertà nelle bambine, che è favorita anche dalla percentuale di grasso corporeo. La prima mestruazione compare infatti quando nel corpo femminile è presente una percentuale di tessuto adiposo pari almeno al 20 per cento. L'obesità delle bambine è quindi un fattore di rischio per la pubertà precoce e, di riflesso, per il cancro del seno. Diversi tumori sono stati invece messi in relazione con un eccessivo consumo di formaggi e latticini. Due grandi studi condotti presso l'Università di Harvard, negli Stati Uniti, hanno evidenziato che un eccessivo consumo di formaggi grassi e latticini aumenta il rischio di sviluppare un cancro della prostata. In sostanza, una tazza di latte ogni tanto (sostituibile con una tazza di latte di soia, di riso o di mandorle) e un piatto di formaggi una o due volte la settimana sono più che sufficienti a garantire il corretto apporto di calcio senza esagerare con i grassi. Il rischio obesità Secondo i dati del Ministero della salute, l'obesità colpisce in Italia un bambino su quattro, considerando obeso qualsiasi piccolo il cui peso superi del 20 per cento quello ideale. L'obesità, nei bambini, è principalmente legata a una vita troppo sedentaria e alle abitudini alimentari trasmesse dalla famiglia, mentre la genetica incide solo per una piccola percentuale. Ci vogliono anni di abitudini scorrette perché il piccolo diventi obeso ma se si parte male con lo svezzamento il tempo può essere molto più breve. È bene ricordare che un bambino obeso sarà molto probabilmente un adulto obeso o sovrappeso e che l'eccesso di grasso è un fattore di rischio importante per numerosi tumori, oltre che per le malattie cardiovascolari. Per intervenire con efficacia bisogna controllare che la dieta sia equilibrata fin dai primi mesi di svezzamento, favorire il movimento e limitare il tempo passato davanti alla TV. Cambiare l'idea, che ci ha accompagnato dal dopoguerra, che il bambino grassottello è quello più in salute, è oggi necessario. Quando l'obesità si è instaurata è importante modificare prontamente le abitudini alimentari e associare alle attività motorie spontanee come il gioco e le camminate anche un'attività sportiva programmata.
تعليقات