Microplastiche e nanoplastiche
- iannacconesitoweb
- 5 giorni fa
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Le microplastiche e le nanoplastiche sono particelle di plastica di dimensioni estremamente ridotte che stanno emergendo come una seria minaccia per la salute ambientale e umana. Le nanoplastiche si formano principalmente attraverso la degradazione delle microplastiche, che a loro volta derivano da frammenti di plastica più grandi. Questo processo avviene attraverso una combinazione di fattori ambientali, tra cui:
Esposizione ai raggi ultravioletti: la luce solare indebolisce la struttura chimica della plastica, favorendo la frammentazione.
Azione meccanica: onde, vento e abrasione fisica contribuiscono alla rottura della plastica in particelle sempre più piccole.
Degradazione chimica: interazioni con sostanze chimiche presenti nell'ambiente accelerano il processo di frammentazione.
Attività biologica: alcuni microrganismi possono contribuire alla degradazione della plastica, sebbene il processo sia lento.
Le nanoplastiche sono particolarmente problematiche perché possono penetrare negli organismi viventi e accumularsi negli ecosistemi, causando effetti tossici e difficili da mitigare. Vie di penetrazione
Ingestione: le nanoplastiche possono essere ingerite attraverso alimenti contaminati, come frutti di mare, acqua potabile e persino sale da cucina. Una volta ingerite, possono attraversare la barriera intestinale e entrare nel sistema circolatorio.
Inalazione: le particelle presenti nell'aria, soprattutto in ambienti urbani, possono essere inalate e raggiungere i polmoni. Da qui, possono entrare nel flusso sanguigno e distribuirsi in vari organi.
Assorbimento cutaneo: sebbene meno comune, alcune nanoplastiche possono penetrare attraverso la pelle, specialmente se danneggiata o esposta a particelle ultrafini.
Distribuzione nell'organismo umano
Una volta entrate nel corpo, le nanoplastiche possono:
Accumulare nei tessuti: sono state rilevate nel sangue, nei polmoni e persino nel cervello umano.
Causare stress ossidativo: possono indurre infiammazioni e alterazioni cellulari, aumentando il rischio di danni al DNA e malattie croniche.
Interferire con il sistema immunitario: possono compromettere la risposta immunitaria e favorire lo sviluppo di patologie.
Distribuzione ambientale
Le nanoplastiche sono presenti in ecosistemi marini, terrestri e atmosferici. Possono essere trasportate a lunghe distanze attraverso l'aria e l'acqua, contaminando anche aree remote.

I pesci di grossa taglia, come tonni, squali e pesci spada, sono particolarmente vulnerabili all'accumulo di micro e nanoplastiche. Questo avviene attraverso un processo chiamato bioaccumulo e biomagnificazione:
Bioaccumulo: i pesci ingeriscono direttamente microplastiche presenti nell'acqua o attraverso il consumo di organismi più piccoli contaminati. Le particelle possono accumularsi nei loro tessuti nel tempo.
Biomagnificazione: man mano che si sale nella catena alimentare, le concentrazioni di micro e nanoplastiche aumentano. I pesci di grossa taglia, essendo predatori, consumano molte prede già contaminate, accumulando così quantità maggiori di plastica.
Queste particelle possono causare danni cellulari, infiammazioni e alterazioni metaboliche nei pesci stessi. Inoltre, rappresentano un rischio per la salute umana, poiché i pesci di grossa taglia sono spesso consumati dall'uomo, trasferendo così le nanoplastiche lungo la catena alimentare.
Conclusioni
La diffusione delle nanoplastiche richiede interventi urgenti per ridurre l'uso della plastica, migliorare i sistemi di smaltimento e promuovere la ricerca sui loro effetti a lungo termine.
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