La verdura e la frutta sono la base di una sana alimentazione assieme ai cereali integrali e ai legumi. Ogni giorno sia i bambini sia gli adulti dovrebbero consumare tre porzioni di verdura e due di frutta, ma raggiungere questi standard con i più piccoli può diventare un'impresa impossibile. Esistono però alcuni "trucchi" per rendere i vegetali più appetibili e per educare i bambini a un corretto comportamento nei confronti dei cibi. Introducete tutte le verdure, una per una, fin dalla più tenera età. In caso di vegetali dal sapore forte, come i cavoli o i carciofi, non vi arrendete al primo rifiuto ma ritentate ogni tre mesi. I gusti dei più piccoli si evolvono in fretta e potreste scoprire che ciò che fino a ieri non piaceva, oggi è diventato uno dei suoi piatti preferiti. La verdura e la frutta possono essere consumate, almeno in parte, sotto forma di centrifugati e spremute fatte in casa. In questo modo conservate le proprietà nutrizionali dell'alimento anche se riducete l'apporto di fibre. I centrifugati possono anche essere un modo intelligente per avvicinare i più piccoli a sapori particolari, come a quello di finocchi o sedani. Spiegate ai bambini da dove vengono i frutti e le verdure che consumano. Spiegate loro che esistono prodotti di stagione (da preferire) e portateli in gita in campagna a vedere come cambiano le coltivazioni col passare dei mesi. Giocate con le forme e i colori: un trucco comune per far mangiare le verdure ai bambini consiste nel servirle in modo attraente e divertente. Anche i più riottosi non resisteranno alla tentazione di assaggiare qualcosa che è stato coltivato da loro stessi. Per questa ragione tutti i programmi di educazione alimentare prevedono la creazione, a scuola o a casa, di piccoli orti in cui coltivare piante semplici come i piselli o le zucchine, oppure insalate e spinaci. Quando possibile proponete piatti unici, che uniscono carboidrati, verdure e proteine vegetali. In questo modo è più facile che tutte le componenti essenziali della dieta vengano assunte nelle giuste proporzioni e che il bambino non tenda a nutrirsi eccessivamente (o a privilegiare i carboidrati a scapito del resto). Se però il bambino tendesse a mangiare poco preparate più pietanze, ma sane, così da stuzzicare il suo appetito. Dolci, budini e biscotti non sono dei "fine pasto", tranne che in occasioni speciali: al termine di un pasto normale deve esserci la frutta, che deve far parte anche delle merende e degli spuntini. Carote, finocchi, mela o uva sono spuntini sani e nutrienti e sono particolarmente adatti alla pausa di metà mattina e/o di metà pomeriggio. Insegnare ai propri figli a mangiare bene è parte dell'educazione che fornite loro. Come non accettate che lascino la loro stanza in disordine, così non potete autorizzarli a fare ciò che vogliono a tavola. E poiché l'educazione parte dall'esempio, dovete fare innanzitutto un bilancio delle vostre abitudini alimentari per modificarle se non sono salutari: ne guadagnerà in salute l'intera famiglia. Non preparate mai pasti differenziati per i diversi membri della famiglia: questo è un comportamento diseducativo, che rafforza nei più piccoli l'idea che sia legittimo pretendere un menù personalizzato. Piccoli e grandi mangiano gli stessi piatti e, almeno una volta al giorno, siedono alla stessa tavola. Far cenare i bambini da soli può esser comodo fino all'inizio della scuola primaria, ma dai sei anni in poi è preferibile condividere con loro un momento importante come il pasto e approfittarne per parlare di come è andata la loro giornata. Non esistono tabù alimentari: ciò che viene severamente vietato diventa un oggetto del desiderio. Se un bambino vuole assolutamente provare hamburger e patatine, concedete un fast food due o tre volte l'anno, ribadendo le ragioni per cui ritenete che non sia una scelta salubre, ma senza esagerare. Proponete ogni tanto alternative socializzanti ma più corrette dal punto di vista alimentare, come un'uscita in pizzeria. Ricordate che le buone abitudini che gli avete dato durante gli anni della scuola primaria sono l'unica arma che avete quando diventerà un adolescente. Accanto all'alimentazione, ricordate sempre di incentivare i più piccoli a fare attività fisica. Non è necessario iscriverli tutti i pomeriggi a un corso diverso: una bella passeggiata nel parco o una partita di pallone in cortile sono altrettanto efficaci di un corso di nuoto, spesso più graditi, divertenti e distensivi. Controllate il tempo che i vostri figli passano davanti alla televisione. Stabilite con loro a priori un tempo limite compatibile con la loro età e i loro impegni. Scegliete con loro i programmi che possono vedere e imponete loro di spegnere quando questo è terminato, per dedicarsi ad altre attività e, principalmente, non mettete la televisione nella loro cameretta. Non accettate mai un rifiuto netto. In pratica, dovete insegnare loro che si può rifiutare un nuovo alimento solo dopo averlo assaggiato e che comunque non verrà servito loro niente di alternativo. Tenete conto dei gusti dei piccoli nella composizione del menù ma solo se non sono troppo restrittivi e se vi consentono comunque di offrire pasti variati e nutrienti. Non consentite ai bambini di alzarsi da tavola quando vogliono, o di lasciare grandi quantità di cibo nel piatto senza che vi sia una valida ragione. Viceversa, controllate la quantità e la qualità dei bis che richiedono e avvertite le insegnanti di non concedere un supplemento di primo se il bambino non ha terminato il secondo e la verdura. Servite porzioni piccole e non insistete quando non hanno fame. Evitate di farli mangiare davanti alla TV accesa: non solo perdereste un momento di scambio prezioso, ma li rendereste incapaci di controllare la modalità e la rapidità di assunzione del cibo. Diversi studi hanno dimostrato, infatti, che i bambini distratti dalla TV tendono a mangiare di più di quelli che sono impegnati in una conversazione con i genitori e che, mediamente, sviluppano con maggior frequenza obesità. Fateli partecipare alla preparazione dei piatti, affinché imparino che cucinare e mangiare sono attività divertenti, oltre che necessarie. Per fare ciò studiate con loro la ricetta che vi accingete a preparare. Disponete tutti gli ingredienti sul tavolo e discutete con loro dei pro e dei contro di ciascuno di essi (cosa fa bene alla salute e cosa meno, cosa è saporito e cosa no eccetera). Quindi dividetevi i compiti e lasciate loro un po' di autonomia nelle parti che sono state loro attribuite
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