I trigliceridi sono esteri del glicerolo e degli acidi grassi , importanti costituenti dell'olio vegetale e del grasso animale. Sono lipidi di deposito con funzione di riserva energetica, di protezione degli organi, con azione termogenica e sono i principali costituenti del tessuto adiposo. Sono considerati normali i valori inferiori a 150mg/dl e i trigliceridi vengono traportati nel sangue da lipoproteine. I valori ematici possono variare del 25% da un giorno all'altro in funzione della qualità e quantità di cibo assunto e della attività fisica svolta. Valori ematici inferiori alla norma controllati e confermati possono ,in assenza di sintomi ,indicare problemi genetici, patologie autoimmuni, epatiche, intestinali ,ipertiroidismo, da diagnosticare e trattare. Altre volte i trigliceridi nel sangue possono essere in concentrazione inferiore ai valori normali in seguito ad una dieta drastica, un allenamento particolarmente intenso o dopo l'uso di farmaci ipolipemizzanti .Anche la ipertrigliceridemia è asintomatica, tranne che per valori altissimi quando compaiono forti dolori addominali, xantoma(degenerazione della pelle di colore giallastro dovuto all'accumulo di lipidi appena sotto la superficie cutanea ), pancreatiti. Prodotti in minima parte dal fegato, provengono dagli alimenti assunti. Parliamo di ipertrigliceridemia quando i valori ematici risultano superiori a 200mg/ml, condizione che si verifica quando la nostra alimentazione è ricca di grassi e carboidrati ,quando non si svolge regolare attività fisica e/o quando si assumono estrogeni ,antipsicotici, ciclosporina, glucocorticoidi, in caso di diabete, ipotiroidismo. Nei casi di dislipidemia familiare su base genetica i livelli possono essere anche superiori a 900 e 1000 con aumento del rischio di danni al cuore, reni e pancreas . Durante la gravidanza l'aumento dei trigliceridi è da correlare con la gestosi e il diabete gestazionale e le donne affette da queste patologie presenteranno livelli più elevati di lipidi anche dopo il parto .Risulta, pertanto, importantissimo effettuare controlli ematici e, eventualmente , una riduzione del peso prima di una gravidanza. Ricordiamo che per una corretta valutazione dei livelli plasmatici dei trigliceridi e perchè il risultato sia attendibile ,prima di un prelievo , è necessario osservare un digiuno di almeno 12 ore preceduto da un pasto leggero e non svolgere attività fisica e fumare. L'aumento dei trigliceridi è spesso associato all'aumento della pressione arteriosa, della glicemia, del colesterolo LDL ,al sovrappeso ed è considerato responsabile di aterosclerosi e malattie cardiovascolari, patologie a carico del pancreas e del fegato. La terapia nutrizionale sarà finalizzata alla normalizzazione del peso corporeo e della circonferenza addominale ( un indicatore della quantità di grasso depositato importante nella valutazione del rischio cardiovascolare del soggetto) insieme ad una costante attività fisica di tipo aerobico( nuoto, camminata, ciclismo,
etc) . Il valore ematico dei trigliceridi deriva sia dell'assunzione eccessiva di grassi ma anche da una dieta ricca di carboidrati e alcol che, stimolando la produzione di insulina ,attivano una serie di processi fra cui la conversione di zuccheri in trigliceridi .Immaginiamo un pasto come quello della domenica o delle feste innaffiato da vino, liquori, etc !!!! Anche in questo caso saranno valide le raccomandazioni dietetiche generali per la prevenzione e la terapia :consumare cinque pasti al giorno ricchi di fibre ma poveri di grassi saturi e zuccheri semplici ,cotti a vapore, griglia senza grassi aggiunti (burro ,lardo, panna, strutto ) con poco sale evitando alimenti che ne contengono in elevate quantità (dadi e brodi salse pronte ,alimenti in scatola e salamoia ).Limiteremo uva ,mandarini, cachi ,fichi e banane ,frutta secca perchè più zuccherini ,succhi di frutta, bevande zuccherate, marmellate, miele, dolci, biscotti, superalcolici, maionese, insaccati, latte intero e derivati ,cibi spazzatura. Sarà consentito mangiare pesce almeno tre volte a settimana (da preferire pesce azzurro, tonno, pesce spada, merluzzo e salmone perchè più ricchi di omega 3 ),verdure cotte e crude, affettati una o due volte a settimana ,formaggi freschi magri, legumi (2-4 volte a settimana ) lette scremato e derivati, carni magre, pasta, pane ,riso integrali ,farro, orzo, avena. Il medico potrà valutare l''uso di integratori in casi precisi e quando le modificazioni dello stile di vita risultino inefficaci. Fra questi ricordiamo gli integratori di fibre solubili che riducono il picco insulinico ( psillio ,glucomannano, chitosano, garcinia cambogia ),gli oli ricchi di omega 3 (olio di krill e di fegato di merluzzo).In alcuni casi si renderanno indispensabili farmaci di sintesi scelti in base al valore dei trigliceridi e di altri parametri ematici :fibrati, statine, acidi grassi omega 3, derivati dell' acido nicotinico, sequestranti degli acidi biliari.
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